"...A Glimpse Of The World..."

"Mammy and baby at work"
© Serena Evangelista 2011
"Hare Krishna"
© Serena Evangelista 2010
"Female Expression"
© Serena Evangelista 2010

"Many Colors In White And Black"
© Serena Evangelista 2011

“...La questione è che non si eludono i fatti, non si elude la realtà com'essa è veramente ... è importante fare delle brutte fotografie. Sono le brutte che mostrano qualcosa di nuovo.
Esse possono farvi conoscere qualcosa che non avete mai visto, in una maniera che ve le farà riconoscere quando le rivedrete.
Detesto l'idea della composizione. Non so cosa sia una buona composizione.
In verità, probabilmente devo saperne qualcosa perché ci ho lavorato parecchio, cercando di scoprire quello che mi piace. Talvolta per me la composizione è collegata a una certa luminosità o a una sensazione di calma, e altre volte è il risultato di certi curiosi errori.
Si possono fare le cose in modo giusto o in modo sbagliato, e alle volte mi piace il modo giusto, altre volte quello sbagliato. Questa è la composizione....
Per me il soggetto di una fotografia è sempre più importante della fotografia. È più complicato.
Penso che la foto sia importante per ciò che rappresenta. Voglio dire che dev'essere una foto che rappresenta qualche cosa. E ciò che essa rappresenta è più importante di quello che essa è. ”

Diane Arbus

Richard Avedon (New York, 1923 - San Antonio, Texas, 2004)




Charles Chaplin,
New York City,
13 settembre 1952

Dovima con elefanti, Abito da sera di Dior,
Cirque d'Hiver, Parigi,
Agosto 1955

Richard Avedon with Veruschka, 1967


Ezra Pound, poeta,
Rutherford, New Jersey,
30 giugno 1958

Image from Harper's Bazaar (1955)


Henry Kissinger, Secretary of State,
Washington, D. C.
June 2, 1976
National Portrait Gallery, Smithsonian Institution

"Richard Avedon studia filosofia alla Columbia University di New York prima di dedicarsi alla fotografia come autodidatta. Nel 1944, incontra Alexey Brodovitch, il leggendario art director di "Harper's Bazaar", con il quale collabora per molti anni. 
Pubblicato nel 1959, il suo libro Observations fa molto scalpore: Brodovitch ne ha curato l'aspetto grafico e Truman Capote il testo. Il volume contiene innanzitutto ritratti di famosa personalità, ma anche alcune immagini con modelli. "Sia clemente con me" ebbe a dire Henry Kissinger, prima di essere ritratto da Avedon. Infatti, è proprio la sua mancanza di riguardi nel portare alla luce, su sfondo bianco, gli aspetti più intimi del soggetto ad attirare su di lui l'attenzione di critica e pubblico.
Grande pubblicità deriva anche dalla sua attività nel campo della moda, in cui egli esprime vivaci e realistiche concezioni visuali.
Abbandona per sempre la fotografia ideata nello studio e porta le modelle sulle strade di Parigi , nei caffè e nei varietà. Dovima con elefanti, Abito da sera di Dior, Cirque d'Iver, Parigi, agosto 1955 è la più celebre fotografia di moda di Avedon e di certo una delle più originali. Essa vive del fascino del contrasto ed esprime ineffabile eleganza. Segna l'inizio di una nuova era della fotografia messa in scena: l'approccio alla moda di Avedon, sempre più minimale con il passare del tempo e vicino a quello dei suoi ritratti negli anni Settanta, diviene esemplare per un'intera generazione di fotografi.
Poco più tardi, sconvolge pubblico e critica con la serie sulla lenta morte del padre Jacob Israel Avedon, dove egli documenta anche il proprio rapporto con il genitore, rubandogli la mimica e le espressioni che ricorda tipiche della sua giovinezza e che caratterizzano la propria visione di lui. Si tratta però anche di una commovente testimonianza della lenta decadenza di una forte personalità e del suo progressivo ritrarsi in se stessa.
Con il libro In the American West, Avedon intende infrangere il mito del West americano, il sacro mondo dell'idillio dei cowboy, per mostrarne un'altra faccia: braccianti e minatori, disoccupati e piccoli impiegati, bianchi, neri, sudamericani. La triste immagine dell'Ovest americano che ne deriva scatena l'indignazione del pubblico e viene recepita come distruttiva.
Seguono una serie sul Louisiana State Hospital, un servizio di fotografie a grana grossa sui malati di mente e, come amara presa di posizione contro la guerra, una sequenza delle vittime del napalm in Vietnam. Sono le uniche sue opere in cui appaia chiaramente la violenza che Avedon ha sempre rifiutato di rappresentare, perchè convinto che le immagini di violenza producano solo nuova violenza.
I suoi schermi fotografici a grande formato costituiscono vere pietre miliari della storia della fotografia. Ritrasse i membri della "Warhol Factory", i "Chicago Seven", la "Ginsberg Family", il "Mission Council" e altri.
Tra i suoi ritratti, particolare rilievo va attribuito a I generali delle figlie della Rivoluzione americana, 1963. Nato evidentemente come preparazione di un ritratto di gruppo ufficiale, affascina per la sua composizione originale e la moltiplicità delle relazioni che legano le persone ritratte, che appaiono per altri versi isolate. Ugualmente insolito è il ritratto di Charles Chaplin, nel quale quest'ultimo si finge un diavolo.
E' lo stesso Chaplin a volerla per esprimere il suo atteggiamento battagliero nel momento in cui è costretto a lasciare gli Stati Uniti a causa delle sue convinzioni politiche. Il ritratto di Ezra Pound completamente chiuso in se stesso, quasi dolorosamente concentrato, è il principale di una serie in cui, di fronte alla macchina fotografica, lo scrittore manifesta anche mimicamente tutta la gamma dei suoi sentimenti e delle sue sensazioni.
Alla caduta del muro di Berlino, Avedon fotografa la folla in festa durante la notte di San Silvestro del 1989. I colori delle immagini della serie della "Porta di Brandeburgo" esprimono una varietà di emozioni: dalla felicità più sfrenata alla paura del futuro. Anzichè un reportage fotografico, Avedon propone una piccola selezione di costellazioni cariche di significati simbolici, che culminano nei contorni minimali di una testa calva contro il cielo notturno.
Recentemente, il fotografo ha realizzato ritratti di personaggi della nobiltà italiana , dove attinge a piene mani alle possibilità offerte dal montaggio fotografico. Che nei primi anni della sua attività Avedon si sia anche occupato del genere del reportage è emerso dalla retrospettiva a lui dedicata nel 1994.
Avedon è considerato uno dei più grandi fotografi viventi. Soltanto a New York, egli può vantare esposizioni al Museum of Modern Art, al Metropolitan Museum e al Whitney Museum of American Art.
Nel 1994, il Museo Ludwig ha organizzato un'imponente retrospettiva e una rassegna delle sue fotografie di moda. Richard Avedon è sempre riuscito a lasciare un'impronta inconfondibile in qualsiasi genere abbia visitato."

FOTOGRAFIA DEL XX SECOLO
MUSEO LUDWIG COLONIA


Mani

© Serena Evangelista 2011
...Sfiorare la magia di ogni nota... E comporre melodie...
© Serena Evangelista 2011

© Serena Evangelista 2011
...Scoprire l'essenza quasi impercettibile delle cose...
...Creare forme, e oggetti, e frasi, e punti e linee, e orizzonti tangibili...

© Serena Evangelista 2011
© Serena Evangelista 2011
© Serena Evangelista 2011
     
..La facoltà, la forza, l'impeto...
...Nelle Mani...
© Serena Evangelista 2011

John Lennon e Yoko Ono - Give Peace A Change







Give Peace A Change
IL PIU' GRANDE, BELLO E POPOLARE INNO PACIFISTA CHE SIA STATO MAI SCRITTO.


"REGISTRARE una canzone in una stanza d'albergo, mentre si è a letto, circondati da amici, conoscenti, curiosi, giornalisti, operatori televisivi, attivisti politici.
E non una canzone qualsiasi ma una delle più famose, cantate, amate canzoni di pace che la storia della  musica abbia mai ascoltato. E farlo durante il "bed-in", ovvero una singolare manifestazione di protesta  contro la guerra in Viet-Nam. 
E' il 1969, il mondo giovanile è in fermento in ogni parte del mondo, le proteste contro la guerra sono quotidiane, Lennon e Yoko decidono di fare la loro parte organizzando il "bed-in", prima ad Amsterdam e poi a Montreal. Un giornalista dei molti che vennero a intervistare la coppia chiese a Lennon cosa cercava di ottenere restando a letto con Yoko: "All we are saying is give peace a change", rispose John.
E la canzone iniziò a nascere, cantata varie volte durante le lunghe giornate della protesta, fino a quando non fu incisa, il primo giugno 1969, nella stanza 1742 del Queen Elizabeth Hotel di Montreal, con la partecipazione, tra gli altri, di Timothy Leary, Rabbi Abraham Feinberg, Joseph Schwartz, Allan Rock, Rosemary Woodruff Leary, Petula Clark, Dick Gregory, Allen Ginsberg, Murray the K, Al Capp and Derek Taylor.
Le due chitarre acustiche sono suonate da Lennon e da Tommy Smothers degli Smothers Brothers.
All'inizio Give Peace A Change è una canzone dei Beatles, che nel 1969 sono ancora insieme, suonata  dalla Plastic Ono Band, al punto di essere firmata, originariamente, "Lennon/McCartney".
Lennon dopo qualche tempo disse, "Mi sento abbastanza colpevole per aver dato credito come co-autore 
a McCartney nel mio primo singolo indipendente invece di averlo dato a Yoko, che invece scrisse con me quella canzone". Ma era ancora così, Paul e John non erano ancora arrivati alla rottura definitiva, anzi, molti sostengono che il "credit" come autore John l'avesse dato a Paul come ringraziamento per la sua collaborazione, unico dei Beatles, alla realizzazione discografica di The ballad of John and Yoko.
Il primo singolo senza Beatles è una delle canzoni più semplici, belle e memorabili dell'intera storia di  Lennon, un "volantino sonoro" che ancora viene distribuito nelle strade del mondo."

TRATTO DA:
"John Lennon - The Dreamer"

Fritz Haber



                             

Fritz Haber (Breslavia, 9 dicembre 1868 - Basilea, 19 gennaio 1934) chimico fisico tedesco, noto per aver

vinto il premio Nobel per la chimica nel 1918 è, insieme a Carl Bosch, al primo posto nella "hit parade" degli

scienziati che, grazie alle loro scoperte, hanno salvato milioni e milioni di vite umane.


Nel '900 la richiesta mondiale di fertilizzanti è superiore alla capacità produttiva: è frenetica la ricerca di una

fonte naturale, illimitata, di azoto e composti azotati.

Ebbene è proprio lui, il chimico Fritz Haber a inventare il fertilizzante sintetico da applicare in agricoltura:

il processo, noto come "processo Haber", è un metodo che permette la sintesi industriale dell'ammoniaca su

larga scala utilizzando reagenti illimitati e poco costosi quali l'azoto e l' idrogeno, in presenza di un

catalizzatore eterogeneo a base di ferro.

...Ed è anche l'invenzione senza la quale il 30 - 40 % dell'umanità non sarebbe viva.

 © SERENA EVANGELISTA



Anni Sessanta: Si Può Parlare Di "Sex Revolution?"

 “Essere donna è così affascinante. 
È un'avventura che richiede un tale coraggio, 
una sfida, che non finisce mai.”
ORIANA FALLACI 
 

"Nessuna rivoluzione è possibile senza un radicale
mutamento della nozione del possibile e del reale."
                              JUDITH BUTLER Scambi di genere   







Esplosa negli anni Sessanta , la "moderna avventura umana" della sex revolution attraversa le capitali del
mondo occidentale, da Parigi a Milano, da Londra a New York...
Sono gli anni in cui ragazzi e ragazze vogliono di più e di tutto e che perciò sono disposti a rischiare l'anima, a  mettersi in gioco; si vive nel pieno del boom economico, della protesta sindacale, il divorzio unilaterale diventa una concreta possibilità legale in diversi Paesi, diviene disponibile la pillola anticoncezionale, si mettono in discussione valori passati, e si cerca ardentemente il cambiamento.


 Ma se è vero che da una parte la società sta cambiando e, con essa, anche la visione della donna,  "emancipata", tendenzialmente "libera" e spregiudicata, dall'altra sono ancora saldi e radicati gli ideali arcaici, che per anni hanno considerato la donna il sesso più debole, sottomesso, incapace, succube della figura maschile e che considerano tutto ciò che è legato al sesso un tabù.
Se infatti è certo che si avverte il bisogno di abbattere questi tabù, quelli della sessuofobia, non bisogna dimenticare che film come "L'avventura" di Michelangelo Antonioni, o "La dolce vita" di Federico Fellini,sono
entrambi censurati, l'uno per oscenità, l'altro per aver esaltato "il vizio".
Il 1960 è l'anno in cui grazie al procuratore capo della repubblica di Roma, viene sequestrato e distrutto un libro: quello edito da Roberto Lerici con un saggio introduttivo della Simone de Beauvoir e una galleria
iconografica di foto di Brigitte Bardot; Otto anni dopo (ottobre 1968) sarà sequestrato persino uno degli album di Jimi Hendrix, "Electric Ladyland", condannato per avere in copertina la foto di alcune ragazze con il
seno scoperto.


Si può quindi parlare di una vera e propria "rivoluzione sessuale"?
 
Beh, sostengo che gli anni Sessanta rappresentino, certamente, un trampolino di lancio verso il cambiamento, un distacco dal conformismo sociale tipico degli anni precedenti, ma che concretamente non ci siano stati mutamenti significativi nel comportamento sessuale. Solo dopo la metà degli anni Ottanta, infatti, si è assistito concretamente ad un cambiamento del comportamento sessuale delle donne.

© SERENA EVANGELISTA


Black&White


 ...La sperimentazione di un mondo a sè, quello privo di 
colori, ma ricco di sfumature... 


...La percezione di un universo a sè stante, surreale, 
ma piacevole alla vista...


 ...Un universo dominato dal contrasto
tra il candore di un bianco immacolato, ed il nero...
...Quasi a simboleggiare la contrapposizione tra "bene e male",
tra "gioia e dolore",  tra "giusto e sbagliato"...
 
...La stessa contrapposizione insita in ognuno di noi, 
moderata,però, da quelle sfumature di grigi che, necessarie, 
fanno da ponte tra i due estremi assoluti...

© SERENA EVANGELISTA
 

Edward Weston


“Weston è uno dei pochi artisti creativi del nostro tempo. 
I suoi lavori illuminano il viaggio spirituale dell’uomo verso la perfezione”
ANSEL ADAMS 


Folklore e costumi: Frida Khalo

Frida Khalo - Foto by:Imogen Cunningham


"...Per Frida gli abiti erano stati una specie di linguaggio e, a partire dal matrimonio, gli intricati legami tra abiti e immagine di sè e tra stile personale e stile pittorico costituiscono uno dei sottotesti di un dramma che cominciava a manifestarsi.
Il suo costume prediletto era quello delle donne dell'istmo di Tehuantepec e non c'è dubbio che le leggende di cui esse erano circondate avessero informato la sua scelta: le donne di Tehuantepec sono famose per essere solenni, bellissime, sensuali, intelligenti, coraggiose e forti. La tradizione folklorica vuole che la loro sia una società matriarcale in cui le donne gestiscono i mercati, si occupano di questioni fiscali e dominano gli uomini.
E il loro costume è delizioso: una camicia ricamata e una lunga gonna, abitualmente di velluto viola o rosso, con una balza di cotone bianca all'orlo. Tra gli accessori ci sono lunghe catene d'oro o collane di monete d'oro, che costituiscono la dote faticosamente sudata delle ragazze, e per le occasioni speciali una elaborata acconciatura dei capelli.
A volte Frida scelse costumi di altre località e di altre epoche; a volte mescolò elementi di costumi differenti in un insieme accuratamente costruito. Poteva indossare huaraches (sandali) messicani o bassi stivaletti di cuoio del tipo che si portava nelle province all'inizio del secolo e che avevano portato le soldaderas combattendo al fianco degli uomini durante la rivoluzione messicana; a volte, come quando aveva posato per la fotografa Imogen Cunningham, si era avvolta nel rebozo come facevano le soldaderas. [...]
Per Frida gli elementi dell'abbigliamento erano una specie di tavolozza da cui scegliere, giorno per giorno, l'immagine di sè da presentare al mondo..."

HAYDEN HERRERA 

"FRIDA"
LA VITA DI FRIDA KHALO


Fondazione San Raffaele - 2011



 Una serie di fotografie scattate nell'Ospedale di Riabilitazione San Raffaele di Ceglie Messapica.
Una raccolta di scatti  legati a momenti di sofferenza, ma anche di gioia, 
di condivisione, di speranza.
...Per dimostrare che la rassegnazione non esiste.
...E che dietro lacrime, rabbia e sconforto, si celano sorrisi, 
umorismo e voglia di continuare a vivere e a lottare, nonostante tutto.
  
"Chi suda il salario.."


 "Chi ama l'amore, I sogni di gloria...."




"Chi porta gli occhiali, Chi ha scarsa memoria.."




"Chi ha scarsa memoria..."


"Chi sogna i milioni, Chi fa il contadino..."


"Chi suda, Chi lotta, Chi mangia una volta..."




"Chi ha crisi interiori, Chi scava nei cuori..."



"Chi gioca col fuoco, Chi vive d'amore..."


 
"Chi reagisce d'istinto, Chi ha perso, Chi ha vinto..."



"Chi ha torto o ragione..."


"Chi sogna i milioni, Chi gioca d'azzardo..."
 


...Ma Il Cielo E' Sempre Più Blu...!!